Comprendere cosa sono, dove si trovano e come le normative si stanno evolvendo è cruciale per qualsiasi azienda che voglia operare in modo proattivo e responsabile.

Cosa sono i PFAS?

I PFAS sono una vasta famiglia di sostanze chimiche sintetiche, caratterizzate da una catena di atomi di carbonio legata in modo estremamente stabile ad atomi di fluoro. È proprio questa stabilità a conferire loro proprietà uniche e molto ricercate:
- Repellenza all'olio e all'acqua
- Resistenza a calore, acidi e basi
- Alta inerzia chimica.
Grazie a queste caratteristiche, i PFAS hanno trovato applicazione in un'infinità di settori: dai rivestimenti antiaderenti per le pentole ai tessuti tecnici impermeabili, dalle schiume antincendio ai dispositivi medici, fino all'elettronica e al packaging.

Perché i PFAS sono un problema?

Il rovescio della medaglia della loro straordinaria stabilità è la persistenza ambientale. I legami carbonio-fluoro sono così forti che queste sostanze non si degradano facilmente, accumulandosi nell'ambiente e negli organismi viventi, incluso l'uomo.

I principali impatti riguardano:
1. Inquinamento diffuso: la loro mobilità ne favorisce la dispersione nelle acque superficiali e sotterranee, anche a grande distanza dal punto di rilascio.
2. Bioaccumulo: si accumulano nei tessuti degli organismi, risalendo la catena alimentare.
3. Rischi per la salute: studi scientifici, citati anche dall'Agenzia Europea per l'Ambiente, collegano l'esposizione a certi PFAS a una serie di effetti avversi sulla salute umana, tra cui problemi alla tiroide, aumento del colesterolo, impatti sul sistema immunitario e riproduttivo, e potenziali rischi cancerogeni.

Il quadro normativo si stringe: le azioni in corso

La crescente consapevolezza dei rischi ha spinto le istituzioni internazionali ed europee a intervenire con misure sempre più stringenti. Ecco le principali iniziative che le aziende devono monitorare:

1. La proposta di restrizione REACH su larga scala
Nel gennaio 2023, cinque paesi europei (Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia) hanno presentato all'Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) una proposta di restrizione che potrebbe riguardare oltre 10.000 PFAS. Questa proposta, attualmente in fase di valutazione da parte dei comitati scientifici di ECHA, mira a limitarne la produzione e l'uso in un'ampia gamma di applicazioni industriali.-

- Impatto potenziale: si stima che, senza un intervento normativo, nei prossimi 30 anni potrebbero essere immesse nel mercato europeo circa 4,4 milioni di tonnellate di PFAS.
- Costi associati: i costi sanitari annuali legati all'esposizione ai PFAS sono stimati tra i 52 e gli 84 miliardi di euro.

2. Restrizioni già in vigore il regolamento REACH ha già introdotto limitazioni specifiche per:
- PFAS a catena lunga (C9-C14)
- Acido perfluoroesanoico (PFHxA), suoi sali e sostanze correlate (catena corta C6).

3. Il ruolo della Convenzione di Stoccolma
Sostanze PFAS particolarmente pericolose come il PFOA e il PFOS sono state classificate come inquinanti organici persistenti (POP) e inserite nella Convenzione di Stoccolma, soggette a severe restrizioni a livello globale.

Che cosa significa per la tua azienda? Verso una transizione necessaria

L'evoluzione normativa sui PFAS non è un'ipotesi, ma una certezza. Le aziende che utilizzano queste sostanze nelle loro catene di approvvigionamento, processi produttivi o prodotti finiti devono agire ora per:
* Mappare l'utilizzo: identificare la presenza di PFAS in prodotti, materiali e processi
* Valutare i rischi: comprendere le implicazioni ambientali, sanitarie e di conformità legale
* Esplorare alternative: investire nella ricerca e sviluppo di sostanze o tecnologie alternative più sicure e sostenibili
* Pianificare la transizione: i futuri regolamenti prevederanno periodi di transizione. Essere preparati per tempo è un vantaggio competitivo.

Conclusioni

La gestione dei PFAS rappresenta una sfida significativa ma anche un'opportunità per guidare l'innovazione verso un'economia più circolare e non tossica. Restare aggiornati sulle consultazioni pubbliche in corso e sulle tempistiche delle prossime restrizioni è fondamentale per adattare la propria strategia aziendale e mantenere la compliance in un mercato in rapida evoluzione. 

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Fonte: dal bollettino "Sostanze chimiche - ambiente & salute" del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. Per un approfondimento tecnico e normativo, si rimanda ai siti istituzionali di ECHA e del Ministero.